Traduzione di Rossella Monaco
La permacultura non è prescrittiva, i metodi dipendono dal tipo di balcone o giardino. La prima fase, a rigor di logica, è l’osservazione. Anche se può sembrare ovvio, non tutti ci pensano.
Per non far seccare tutto, prima di buttarsi su una pala e un sacchetto di semi, è molto importante, ad esempio, conoscere le quantità di luce, vento e acqua necessarie per il benessere di ogni pianta. L’ideale è di dedicare un anno all’osservazione, il tempo di veder trascorrere tutte le stagioni.
All’esterno, come in un giardino, esistono dei microclimi, e se un muro esposto a sud è ideale per proteggere le piante più delicate, un balcone potrà rivelarsi più adatto agli alberi da frutto, come il ribes o il prugno di Damasco, in grado di proteggerli naturalmente dal vento.
Se volete mettervi al lavoro prima della fine dell’anno, fate prima qualche esperimento in una piccola area. È il miglior modo per acquisire delle competenze, creare un po’ di compost ed evitare di lanciarvi in qualcosa che potreste far fatica a gestire in seguito. Il concime verde è buon preparato per far crescere gli ortaggi.