Emilia sperava che il cielo avrebbe benedetto Alfonso e lei con un altro bambino nell’arco di poco tempo. E questo sarebbe stato figlio di entrambi. Perché, sebbene Alfonso fosse generoso e accettasse e accudisse María come una figlia sua, non era il padre biologico della piccola. María era il frutto della relazione di Emilia con Severiano, detto il Bello, un amico di Alfonso che aveva trascorso un periodo a Puente Viejo: cercava un lavoro che gli facesse guadagnare qualche soldo prima di partire per le Americhe a far fortuna. Emilia, attratta e illusa da Severiano, il cui soprannome era innegabilmente azzeccato, non si era accorta che, nel frattempo, Alfonso si stava consumando d’amore per lei. Non si rendeva conto della sofferenza che dava ad Alfonso ogni qualvolta si confidava con lui sulle sue pene d’amore per Severiano. Alfonso, quello che poi sarebbe diventato suo marito, anche se lei a quel tempo non lo sapeva ancora. Emilia ringraziava ogni giorno il cielo per averle concesso un uomo così buono e pensava che, se la giustizia divina esisteva, lo stesso cielo avrebbe dato loro un nuovo figlio: un maschietto, sperava lei, che avrebbe portato per diritto di sangue il cognome Castañeda.
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